Laura Mazzotti e “Impossibile! L’impresa di un uomo che aveva paura”


Tra gli interpreti dello spettacolo-evento “IMPOSSIBILE! L’impresa di un uomo che aveva paura” il 26 Agosto alle ore 21.00, avremo modo di apprezzare Laura Mazzotti, in qualità di narratrice. Drammaturga, regista e attrice che dagli anni '90 è figura poliedrica nel mondo teatrale, ha scritto e diretto diverse produzioni continuando sino ad oggi a coltivare le sue peculiarità artistiche attraverso corsi e workshop. Membro del direttivo e interprete della Compagnia Teatrale QAOS, ha scritto e diretto alcune opere come “Dietro l’angolo” e “I misteri di Villa Tullaleri”.


Come ti sei avvicinata alla storia di Philippe Petit e cosa ti ha attratto di più di questa storia?

Vidi il film sull’impresa appena uscì, prima non conoscevo Petit. Mi colpì l’audacia ed il coraggio di un sognatore così minuto eppure così deciso nel dimostrare al mondo che poteva avere ragione. Mi ritrovo nella sua caparbietà, meno nella sua costanza ahimè. Ma come Philippe quando qualcosa mi appassiona mi accendo come una torcia e non mi spengo fino a quando non ho realizzato tutto ciò che mi è balenato in testa. Qualcuno la chiama pazzia. Io la chiamo Vita.

Cosa hai imparato personalmente dalla storia di Philippe Petit e come ha influenzato il tuo modo di vedere il coraggio e la determinazione?

È sempre un grande stimolo approcciarsi con le storie di uomini e donne che hanno fatto la “differenza”. Mi sento caricata e vorrei lanciarmi in nuove cose. Certo la mia età non più giovane spesso è un freno. Ma il brivido che mi ha trasmesso Petite è elettrizzante, lo ammetto. Coraggio e determinazione non mi sono mai mancati: già alle elementari la maestra mi chiamava “l’avvocato delle cause perse”! Se io ci credo, se lo vedo, io la faccio. Costi quel che costi. Potrei dilungarmi in vari esempi, ma non voglio tediare nessuno; mi si dovrà credere sulla parola.
Di caratteristiche Petite ne ha tante davvero, ma mi ripeterò: la cosa più affascinante per me è farcela anche quando il mondo ti è contro. Quel positivo ed assolutamente tignoso “Ve l’avevo detto!”.

Quali sono le emozioni e i messaggi che volete trasmettere al pubblico attraverso questa performance?

Attraverso questa performance, vogliamo trasmettere emozioni di coraggio, determinazione e speranza. Vogliamo ispirare il pubblico a superare le proprie paure, a sfidare i propri limiti e a perseguire i propri sogni, anche quando sembrano impossibili. La storia di Philippe Petit ci ricorda che nonostante le sfide, è possibile raggiungere l'impensabile con determinazione e creatività.