​Come far amare l'opera lirica ai bambini?

Come far amare l'opera lirica ai bambini: la combinazione tra teatro e musica, storie e melodie rende la lirica un'esperienza affascinante anche per i bambini.

Nella percezione comune, nell'ambito della tradizione musicale “alta”, l'opera è spesso considerata tra le espressioni artistiche più complesse. Troppo difficile, quindi, per proporla a un bimbo. Di fatto, invece, non è così. Perché il teatro lirico è un connubio di musica e narrazione. E le storie, si sa, riescono sempre ad affascinare e a catturare l'interesse dei più piccoli.

Si può accompagnare il bimbo alla scoperta della lirica?

La risposta è sì, a patto di usare l'approccio giusto: leggero, giocoso e divertente, a misura di bambino. Senza banalizzare il contenuto.

'Vieni, ti racconto una storia!' è il modo migliore per cominciare a far conoscere l'opera a un bimbo. Le potenzialità, anche musicali, dei più piccoli sono enormi, non bisogna mai sottovalutarli. I bimbi sono più creativi degli adulti. Allo stesso tempo, però, è altrettanto importante non forzarli e ricordare che hanno una soglia di attenzione, e concentrazione, molto più bassa della nostra.

Questi sono quattro consigli per far amare la lirica ai bambini:

1) Scegliere l'opera adeguata all'età:

Il primo passo per avvicinare i più giovani al mondo del teatro lirico è la scelta dell'opera più adeguata in base all'età.

Una buffa e divertente, per esempio Il Barbiere di Siviglia di Gioacchino Rossini, è indicata per i più piccoli ma anche quelle drammatiche, come il Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart, possono andare bene perché hanno un effetto catartico, lo stesso delle fiabe classiche.

Quello che conta è presentarla in modo giusto, valorizzando l'abbinamento favola e musica. Attraverso la storia è possibile apprendere in modo leggero, aiutando i bambini a scoprire il linguaggio dell'opera.

2) Raccontare la storia a piccole dosi:

A casa o a scuola, il genitore o l’insegnante può iniziare questo percorso di scoperta raccontando la storia e le caratteristiche dei personaggi principali. Per compiere questo viaggio insieme, è importante, però, non esagerare (muovendosi, insomma, a piccoli passi). Che vuol dire, per esempio, non pensare di sottoporre il figlio di 6-7 anni a due ore di spettacolo a teatro.

Un bambino non può reggere così tanto tempo, la sua attenzione, al massimo, dura un'ora. E nemmeno l'ascolto 'integrale' di un'opera è una buona idea: è meglio proporre una selezione di brani.

3) Coinvolgere i bambini:

Durante i corsi nelle scuole, il 'trucco' per suscitare l'interesse dei bambini è coinvolgerli in modo attivo. Nulla vieta di farlo anche tra le pareti domestiche.

Noi, come InArte, nei corsi, ci ispiriamo ai principi della scuola attiva che significa, prima di tutto, partecipazione. L'idea è quella di far vivere un'esperienza, in altre parole: anche l'arte voglio toccarla. Anche a casa, il bimbo deve 'maneggiare' l'opera, viverla, farla sua. È importante, per esempio, presentare bene i personaggi, così può sentirli più vicini, sviluppando simpatie e antipatie. Dopo, si passa alla musica.

4) Evidenziare un messaggio comprensibile:

Quando si decide di avvicinare il figlio al mondo della lirica, si dovrebbe fare attenzione ai contenuti delle storie che racconta e passare un messaggio corretto. È importate fare uno sforzo per trasmettere una lettura etica al piccolo e non fuorviante... Don Giovanni, per esempio, è un mascalzone, simpatico, certo, ma non voglio che sia un modello per il bambino.

Non gli manca nulla, ma non ha un amico. Questo è un aspetto che metto in evidenza nel libro: è un personaggio affascinante, tuttavia è solo come un cane.